Valle dei Mulini

Il nome della valle deriva dall'antica presenza di numerosi mulini ad acqua, che sfruttavano la forza del torrente per macinare cereali. Si possono ancora oggi osservare i resti di circa una decina di queste costruzioni, testimonianza dell'importante attività economica che caratterizzava la zona in passato.

Il torrente, affluente del fiume Tanagro, nasce alle pendici dei monti e attraversa la valle. Il suo corso è stato fondamentale per l'economia locale, non solo per l'alimentazione dei mulini, ma anche per altre attività.  

L'area è attraversata da sentieri che permettono di esplorare la gola e i ruderi dei mulini. Uno dei percorsi più noti scende dalla collina di Padula e costeggia l'acquedotto medievale che serviva i mulini e il convento di San Francesco.

  La Valle dei Mulini offre quindi un percorso suggestivo che unisce natura, archeologia industriale e storia locale, rappresentando un'importante parte del patrimonio di Padula.  

eremo di s. michele alle grottelle

 L'Eremo di San Michele alle Grottelle, incastonato nelle cavità rocciose del San Sepolcro a Padula, è un luogo che racchiude millenni di storia e spiritualità, offrendo uno straordinario esempio di architettura rupestre. La sua origine affonda le radici in un'epoca precristiana, poiché le fonti suggeriscono che questo stesso anfratto fosse anticamente un sito di culto pagano, forse dedicato al dio Attis. Con la diffusione del Cristianesimo, in particolare durante l'età costantiniana e sotto l'influenza bizantina, il luogo venne consacrato all'Arcangelo Michele, il guerriero celeste.

Le strutture attuali, che comprendono il rifugio e la chiesa, risalgono principalmente al periodo compreso tra l'XI e il XIV secolo. La sua importanza crebbe, tanto che nell'XI secolo era un possedimento del monastero di San Nicola al Torone. Una svolta cruciale avvenne nel 1538, quando l'eremo fu acquisito dalla potente Certosa di San Lorenzo, divenendo anche luogo di sepoltura per figure di spicco come l'abate Bernardino Brancaccio.

Ciò che rende l'eremo particolarmente affascinante sono i suoi tesori artistici custoditi all'interno della roccia. Sulle pareti si conservano preziosi cicli pittorici risalenti al XIV secolo. Di particolare rilevanza è l'edicola dietro l'altare che presenta scene della vita di San Giacomo di Compostela, un affresco che testimonia come questo luogo, purtroppo dimenticato, fosse un tempo crocevia di percorsi di pellegrinaggio. Oggi l'eremo continua a richiamare fedeli, mantenendo viva un'antica tradizione, legata all'influenza bizantina, che celebra San Michele anche il 9 giugno. L'insieme del sito, con la statua del santo sull'altare e l'ambiente mistico creato dalla roccia, offre al visitatore un'esperienza di profondo raccoglimento.


OASI NATURALE DI MANDRANELLO

L'Oasi Naturale di Mandranello rappresenta un'area di grande valore naturalistico e paesaggistico. È situata a ridosso della catena montuosa dei Monti della Maddalena, che segna il confine naturale tra la Campania e la Basilicata. L'oasi è un'ampia piana montana circondata da rigogliosi boschi di faggi e, in alcune zone, da rimboschimenti di conifere. Al suo interno, si possono trovare vari habitat, tra cui prati, ruscelli e laghi endoreici che si formano durante le forti precipitazioni. 

 L'area è nota per la sua biodiversità e ospita diverse specie di flora, tra cui orchidee selvatiche e piante tipiche degli ambienti umidi. L'Oasi di Mandranello non è solo un luogo naturale, ma ha anche una storia legata al suo passato, avendo ospitato una ex area militare con una polveriera. 

Oggi, i suoi sentieri e ruderi raccontano questa storia, offrendo ai visitatori la possibilità di unire l'esplorazione naturalistica a un percorso nella memoria. L'oasi offre diversi percorsi escursionistici, con vari livelli di difficoltà, che consentono di esplorare la zona e ammirare i suoi paesaggi mozzafiato.


PARCO COSILINUM

Un'area archeologica e naturalistica che si estende sul colle su cui sorgeva l'antica città romana di Cosilinum.

  L'antica città fu fondata in epoca preromana dai Lucani e si sviluppò successivamente sotto i Romani, raggiungendo il suo massimo splendore tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. I reperti archeologici rinvenuti nell'area includono: rovine di edifici pubblici e privati, necropoli e mura e torri di cinta.  Situato in posizione panoramica, il parco regala una vista mozzafiato sulla valle del Vallo di Diano, dominata dalla maestosa mole della Certosa di San Lorenzo. È un luogo ideale per una passeggiata tra i sentieri che si snodano tra i reperti e la vegetazione, offrendo un connubio tra storia antica e paesaggio naturale.

  Il Parco del Cosilinum rappresenta una tappa fondamentale per comprendere le origini del territorio di Padula e del Vallo di Diano, offrendo ai visitatori la possibilità di unire l'esplorazione archeologica a una piacevole escursione.  

 Tutte le foto nella pagina sono di D. Trezza / CC-BY-NC-SA padulafoto.it

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